La redazione di Polisemantica, insieme all’unità creativa di Ars Europa, è appena tornata dalla 65° mostra cinematografica di Venezia.
Ars Europa ha presentato, in relazione alla Conferenza Euromediterranea, un mini trailer delle docufiction a cui sta lavorando.
Il concept del nostro intervento è stato relativo alla modalità di realizzazione delle docufiction per i new media… un video pensato per Internet dovrà necessariamente seguire regole sintattiche e compositive diverse da un video per la televisione o per il cinema. Essendo il Web luogo in cui diversi linguaggi e diversi generi si intrecciano, dando vita a nuove modalità comunicative, ideali per questo mezzo, è necessario che anche i video siano realizzati secondo il principio della contaminazione.
La contaminazione non deve solo essere quella ormai tradizionale di commistione di generi (educativo e di intrattenimento ad esempio, che danno origine all’edutainment) ma anche di linguaggi.
Ecco quindi la produzione di docufiction che alla riprese tradizionali con la videocamera e agli spezzoni tratti da filmati d’epoca, unisce il 3D, realizzando personaggi digitali, specialmente quando sono storici(in cui il protagonista ricostruito realisticamente parla in prima persona, e l’effetto emotivo sul pubblico è molto più intenso rispetto a un documentario tradizionale).
Il documentario con inserti del protagonista in 3D, linguaggio visivo fra i più adatti per comunicare con adolescenti e giovani, con le tecnologie più all’avanguardia nella produzione di artefatti visivi, si rifà alle immagini dei videogiochi per playstation e computer, connotando ludicamente opere che sono in realtà educative e didattiche e che si pongono quindi a pieno diritto tra le opere di edutainment.
Questo è quindi un modo semplice di comunicare con i più giovani, utilizzando il loro stesso linguaggio, che è soprattutto visivo e interattivo, quale appunto quello dei videogiochi.
Quindi, non lasciamo che il Web ci contamini… contaminiamolo noi ;-))